Misia è Scappata di Casa
21 agosto: Misia è scappata di casa.
Ha avvisato un paio di amiche, ha preso il borsone che usa per andare in piscina, lo ha riempito di jeans e t-shirt e si è chiusa la porta alle spalle.
Mentre accendeva la macchina, mi ha chiamato: “Ho fatto la borsa. Dentro ci ho messo il necessario e poi l’indispensabile: 3 libri. Aspettami, sto arrivando.”
Misia i libri non li ha scelti a caso, anche se il tempo per scegliere era poco e la mente poco lucida. Ha un libreria piena piena di libri ma ce ne sono 3, che Misia prenderebbe anche se la casa stesse andando a fuoco.
Non mi ha detto quali libri sono ma io li so.
Li so perché la conosco.
“Va dove ti porta il cuore”
“Castelli di rabbia”
“Felici i felici”
Se glielo chiedi, Misia non lo sa perche li sceglie.
Dice che non lo sa ma a volte, quando beve un bicchiere di troppo o si fuma due canne ed diventa troppo emotiva per frenarsi, me lo dice perche sono i suoi preferiti.
Mi ha costretta anche a leggerli e non mi sono veramente piaciuti, ma li ho letti lo stesso, per lei.
Ora non so se Misia è felice.
Forse lo sarà, forse seguirà il cuore, come scrive la Tamaro.
Forse il suo destino è come quello di Jun: legato ad un libro.
Però la capisco.
Misia piange perché ha perduto qualcosa e ha trovato qualcos’altro. E perché è doloroso, sia perdere che trovare. E perché sa che cosa ha perduto, ma non è ancora capace di definire a parole quello che sta cercando.
Si trova nella linea d’ombra, quella scritta da Conrad e lei, se glielo dicessi, capirebbe al volo.
Quante volte abbiamo sentito la frase: chi nasce quadrato, non muore tondo.
Misia è nata tonda.
E vuole rotolare per il mondo.
Lasciateglielo fare.